17 aprile 2008

UNITI PER IL TERRITORIO RIMINESE

Negli ultimi giorni sto leggendo, sui giornali locali, numerosi interventi di esponenti di spicco del Partito Democratico di Rimini, che svolgono analisi sul voto alle ultime elezioni Politiche.
Pur non intendendo partecipare al “gioco” dell’interpretazione dell’andamento del voto (che comunque è sotto gli occhi di tutti), vorrei esprimere alcune considerazioni, più in generale, sul progetto politico che deve muovere il Partito Democratico, a Rimini come a Roma. E che dal risultato elettorale deve, certamente, trarre spunto, ma non restare condizionato.
Mi pare evidente che, a fronte di un successo del Partito Democratico in termini di voti, la coalizione non possa dirsi soddisfatta neppure a Rimini. L’arretramento della Sinistra Arcobaleno non è stata bilanciata da un marcato consenso al centrosinistra.
E questo rende necessario, a mio parere, che tutti ci si metta attorno ad un tavolo,inteso con tutta la più ampia partecipazione di quanti hanno concorso alla formazione del PD (Circoli, Assemblee Comunali, Assemblea Provinciale), in maniera unitaria e condivisa, per lavorare ad un progetto politico per il nostro territorio ma con un respiro che travalichi i confini riminesi.
Non è più sufficiente, questo bisogna che ce lo diciamo chiaramente, prendere in mano il calendario delle prossime scadenze elettorali e studiare la candidature in modo da soddisfare tutte le parti in campo, perché tanto l’elettorato è fedele. Insomma basta con i “Cencelli” delle poltrone, col gioco al massacro dei nomi che escono per bruciarli, col novismo fine a se stesso.
Il Partito Democratico in primis, e l’intera coalizione, devono mettersi al lavoro, subito, sui temi dello sviluppo, dell’innovazione, della formazione, della salute. E affrontare le questioni che ormai da tanto, troppo tempo, affliggono il Riminese: la mobilità, l’ambiente,la sicurezza, il sostegno al turismo, le risorse…
Rimini deve finalmente cominciare a fare squadra,in modo vero e non solo a parole, ad essere unita: non più portatrice di interessi diversi, magari contrapposti, bensì interlocutrice monolite e forte, a Bologna come a Roma. Indirizzerò questa lettera ai Parlamentari riminesi del PD per offrire loro la collaborazione nel ruolo che ora rivesto di consigliere regionale per raggiungere sempre più risultati positivi per il nostro territorio.
Per farlo serve il contributo di tutti. L’entusiasmo di chi sta portando una ventata di freschezza nel Partito, e l’esperienza acquisita da chi ha svolto o sta svolgendo mandati amministrativi. Poi, quando questo progetto sarà pronto, il problema dei nomi si risolverà da se insieme al popolo delle primarie.
Buon lavoro a tutti.


Roberto Piva, Consigliere regionale PD

15 aprile 2008

Laici e cattolici per una opposizione responsabile e consapevole

Oggi siamo come un pugile sul ring all’ultimo atto di un combattimento perso ai punti. Abbiamo lottato fino all’ultimo.
Appena saliti alla ribalta del grande pubblico sapevamo che sarebbe stato difficile; siamo partiti da sfavoriti e abbiamo perso. Siccome però la classe non è acqua, abbiamo riconosciuto i meriti del vincitore, gli abbiamo stretto la mano e ci siamo ritirati negli spogliatoi a riflettere su ciò che abbiamo sbagliato e su quello che invece dobbiamo fare da oggi in poi.
Questa tornata elettorale ci porta a fare una serie di considerazioni a livello nazionale e locale importanti.
Abbiamo fatto una scelta coraggiosa mentre eravamo al governo; di solito chi sceglie il cambiamento lo fa raccogliendo i cocci di una sconfitta. Dopo il governo Berlusconi, siamo stati costretti a rimettere a posto i conti del Paese, senza numeri per poter governare e con scelte impopolari da fare; scelte che avrebbero pagato solo con riscontri fra qualche anno ed invece chi si vanterà degli ottimi risultati ottenuti sarà il governo della destra.
Abbiamo fatto una campagna elettorale mai vista in Italia; con mobilitazioni di massa e tanto entusiasmo da non smarrire. Perché il nostro non è un cartello elettorale e per quanto sembra una magra consolazione siamo un partito appena nato al quale hanno chiesto fin da subito di correre in fretta e furia. E’ stata una campagna elettorale fatta sui temi, i contenuti, contenuti sui quali prima di tutto eravamo convinti noi. Forse ancora una volta, non siamo stati in grado di comunicare quanto di buono avevamo in mente, su questo certamente dobbiamo lavorare. Ha vinto di nuovo la politica degli urlatori e di chi pur di essere al comando “imbraccerebbe i fucili”. Il voto alla Lega lo voglio leggere come un voto di protesta, non posso vederlo in maniera diversa, non voglio nemmeno sforzarmi per trovare altre risposte. Sapete, a volte ci si accontenta di risposte che ci si da in fretta, perché andare in profondità ci spaventa, anzi per quanto mi riguarda, mi terrorizza.
Bisogna esser severi con se stessi quindi mi chiedo se abbiamo fatto abbastanza, se abbiamo fatto tutto quello che avevamo in corpo per convincere chi era indeciso, voglio pensare a questo e forse a mente fresca, fra qualche giorno e non barcollante sul ring dopo una serie di cazzotti, mi darò le risposte.
Poi c’è il dato locale e qui mi tiro un po’ su. Mi faccio coraggio; l’Emilia Romagna si dice “tradizionalmente” legata a noi, poteva tradirci, perché la tradizione non sempre si sposa con i progetti di innovazione, anzi spesso ne è impaurita ed invece, proprio da qui, è arrivato un grandissimo risultato, per il quale Rimini è prima e sopra ogni altra città.
Rispetto al 2006 abbiamo raggiunto un risultato eccezionale, Rimini non si ferma. Al Senato più +6.3% alla Camera +1.9%. Da qui bisogna ripartire e trarre alcune considerazioni.
Abbiamo lavorato sul territorio molto bene. Siamo stati presenti più volte in tutti i quartieri con volantinaggio, iniziative, aperture dei circoli e alcuni strumenti nuovi come internet.
Qualcuno preso dallo sconforto potrebbe dire lavoro inutile; non è così e lo sapete tutti. Torneremo presto alla guida del Paese, perché crediamo che la nostra idea di Paese è diversa e migliore rispetto a chi si sta preparando a governare. I temi ci sono tutti e sono più attuali che mai. Nessuno potrà negarci il fatto di aver snellito il quadro politico italiano; siamo stati prima una provocazione poi, piano piano abbiamo fatto capire che i valori della sinistra possono stare insieme ai moderati, laici e cattolici.
Prima dicevamo laici e cattolici per la guida del paese, ora il salto di qualità difficile, ma da compiere, sarà laici e cattolici per una opposizione responsabile e consapevole. L’Italia ha bisogno di riforme che tutto il Parlamento deve approvare. Noi porteremo i nostri temi in ogni commissione parlamentare e in maniera costruttiva, non con i no a priori, cercheremo di conquistarci la fiducia del Paese. Come avviene nei paesi anglosassoni, credo che il passo qualitativo che deve fare il nostro Partito sia la capacità di condurre un nuovo tipo di opposizione, quella che nel nord Europa viene definito “esecutivo parallelo”, capace di essere critico e costruttivo allo stesso tempo.
Infine: CORAGGIO! Gli incontri, le battaglie, si vincono e si perdono, ne abbiamo persa una e una volta metabolizzata saremo pronti per la prossima!Fin da ora vi auguro BUON LAVORO a tutti e ci vedremo presto per analizzare dettagliatamente tutto quanto avvenuto, per il momento, mi permetto di darvi un consiglio… metabolizzate e mandate giù i bocconi amari, credo sia necessario per affrontare un’analisi critica e serena allo stesso tempo.

Dervys Bronzetti

14 aprile 2008

Ora siamo...un po' così. Domani ricominciamo




12 aprile 2008

Schede elettorali





11 aprile 2008

Pierluigi Bersani oggi a Rimini


6 aprile 2008

Si può fare 2008

5 aprile 2008

Voci da Rimini