12 novembre 2008

Il diritto di chiamarsi Andrea


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Lo incontravo tutti i giorni Andrea Severi, nella sua casa panchina lungo la pista ciclabile. Ci salutavamo, da sempre, per frequentazione occasionale, per quell'incrocio d'occhi diventato consuetudine. Poi ieri il nero del fuoco spento e gli scarponi gettati nell'aiuola ci hanno detto che qualcosa era successo. Ci siamo fermati, io e mio figlio Ludovico che Andrea lo voleva adottare. Così abbiamo saputo dalle chiacchiere da strada. E non è un bel sapere, specie se non hai ancora dieci anni come Ludovico, che mentre dormi qualcuno può venire a darti fuoco. Se c'è l'inferno è qui, non altrove. Non so se servono pene esemplari, le pene anzi non servono mai e neppure credo, come dicono sindaco e amministratori che dar fuoco a chi dorme è estraneo alla cultura di questa città: quello che accade in un luogo sta nascosto comunque in un piega della nostra cultura, magari della parte peggiore. Quella di cui una volta ci si vergognava e ora non ci si vergogna più: si pensi solo alla Lega Nord, che non è un buttarla in politica, ma in semplice civiltà.

È nella vita di tutti i giorni il cerino che brucia Andrea. È nell'incapacità di accettare il diverso, di non chiamare le persone clochard o barboni o senzatetto ma chiamarle per nome, di riconoscere la possibilità, il diritto, a non farcela, a dormire per strada, a vivere ai margini, a non farsi aiutare, ad essere così, improduttivi, acciaccati, poco puliti anche. Certo, Rimini risponde indignata ed è un bene. Ma l'indignazione non basta, il cerino è in questo mondo che obbliga tutti a farcela. Spero che Andrea, quando si riprenderà, possa tornare a vivere, se vorrà, alla panchina lungo la ciclabile. O in qualunque angolo di mondo scelto da lui.


Michele Marziani

Dal sito Michele Marziani, appunti di viaggio.


Tre le iniziative per ora proposte in solidarietà con Andrea Severi, il senzatetto cui ignoti hanno dato fuoco nelle notte fra lunedì e martedì a Rimini, fuori pericolo di vita secondo il bollettino medico diffuso dal reparto Grandi ustionati dell'Ospedale di Padova dove è ricoverato.

Oggi alle 18.30, il Pd riminese promuove un presidio alla panchina di via Flaminia dove è stato aggredito Andrea nel sonno. Alle 20.30 sarà presente anche il Vescovo di Rimini, S.E. Francesco Lambiasi, al momento di raccoglimento e preghiera organizzato alla chiesa della Colonnella in via Flaminia. E domani, ‘Siamo tutti clochard' alle 18 in piazza Cavour a Rimini, è il sit in di solidarietà promosso sempre dal Pd provinciale.



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