25 settembre 2009

Primarie

Dopo questo periodo di stanca e attesa, spero che nel Partito torni l’unità e la politica delle proposte, per riconquistare la fiducia dei cittadini e la credibilità di un partito dinamico che aspira a diventare forza di governo.


Chiunque vinca le Primarie e sia chiamato a dirigere il Partito deve avere l’incondizionato appoggio di tutti i tesserati di base e dei dirigenti.


Diversamente, se continueranno i vari distinguo, non avremo mai dalla nostra parte i cittadini che si sono allontanati dalla politica, per i continui litigi e spinte demagogiche. Senza la loro fiducia saremmo sicuramente votati al fallimento.


Alla nascita, in questo Circolo, del Partito Democratico, avevo condizionato la mia appartenenza a due principi, per me uomo della sinistra, irrinunciabili. L’adesione, o l’alleanza, al Partito Socialista Europeo e la laicità del Partito Democratico.


Essere un partito laico, non significa lotta alle religioni.


Ma le proposte che scaturiranno dai dirigenti e iscritti del nostro Partito, in merito a leggi e interventi vari, dovranno essere rispettose dell’articolo 3 della nostra Costituzione, che garantisce la parità fra tutti i cittadini.


Il dialogo e il rispetto dovranno essere la nostra forza.


Le scelte dei candidati e le alleanze elettorali, dovranno essere le più trasparenti e condivise. Nessuna ombra dovrà oscurare le candidature, se vogliamo essere un partito diverso, un partito che lotta per la conquista della direzione del Paese.


Un partito onesto che può sventolare la bandiera della moralità.


Ariodante Schiavoncini, partigiano


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